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Sopra, il teatro Municipale e la chiesa di San Prospero
in due scatti anni Ottanta del fotografo reggiano Luigi Ghirri. A destra, piazza Prampolini oggi, un vero salotto urbano.
The neoclassical Teatro Municipale and its square equipped with jets of water and benches: it is called the “square
of the three theatres” as it houses two more playhouses, the Cavallerizza and the Ariosto.
d’Europa: merito di un’antica vocazione culturale
e di una diversificazione produttiva intelligente. Se da sempre il piatto forte qui è la produzione agroalimentare, apprezzata nel mondo e ormai vessillo di italianità tout court (il formaggio Reggiano, i salumi, il Lambrusco), dal dopoguerra a Reggio si sono sviluppati altri due settori in parte intrecciati tra loro, l’ingegneria dell’automazione e la moda (dal marchio di maglieria Deanna al brand internazionale Max Mara). E intanto nasceva Reggio Children, l’asset legato all’educazione che rappresenta forse l’anima più profonda di questa città: sono 150mila gli studiosi di ogni angolo della terra che convergono qui annualmente per imparare la filosofia delle famose scuole dell’infanzia emiliane messa a punto negli anni Cinquanta dal pedagogo Loris Malaguzzi,
in cui il bambino è considerato “soggetto di diritti”
e “produttore di conoscenza”. Una vera rivoluzione
size (170 thousand inhabitants), could easily be missed. However, it is also one of the liveliest urban centres in Italy, and perhaps in the whole of Europe. This is thanks to a long-standing cultural tradition and a wide-ranging sense of productive intelligent. Food and drink has always been crucial here, and has become a symbol
of Italian national identity. Yet, in the post-war period Reggio has developed two other sectors which are themselves linked – engineering automation and fashion (from the knitwear company Deanna to the international brand Max Mara). And in the meantime Reggio Children was born: every year some 150,000 people visit Reggio to study the famous nurseries which were built in the 1950s in part by the educationalist Loris Malaguzzi.
In these nurseries children are seen as “possessor of rights” and “producers of knowledge”.
And there is also a strong artistic, musical and social
rossi fotografi © eredi di luigi ghirri
© eredi di luigi ghirri


































































































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