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Il museo Carlo Zauli, a Faenza, rinnova
la propria collezione grazie a residenze
e collaborazioni, come quella con Viafarini DOCVA (nella foto).
mario cucinella, mario Botta, philippe daverio, rory olcayto, manfredi catella
e alessandro Bonfiglioli.
spostandosi pochi chilometri da Bologna in direzione di milano, nel cuore della provincia di modena si trova l’epicentro dell’industria ceramica italiana. È sassuolo, la capitale del cosiddetto comprensorio
(o distretto) ceramico. Qui, alle porte
della città, ha sede confindustria ceramica, l’organizzazione nazionale
dei produttori del settore. È ospitata
nella palazzina ducale di casiglia,
una costruzione settecentesca all’interno di un giardino estense ancora più antico, rimaneggiata in tempi recenti da famosi architetti (tra cui Gae aulenti). al suo interno si nasconde un tesoro. È il centro di documentazione dell’industria italiana delle piastrelle di ceramica. oltre alla biblioteca – che con monografie e ricerche raccoglie la più completa documentazione sul settore – vale una visita la sezione museale, che racconta la ceramica
nella sua evoluzione storico-filologica, dalle origini a oggi (su appuntamento,
tel. 0536818111). Qui si riscoprono sorprendenti capolavori, opere d’arte sperimentali, grafiche, tecniche spesso dimenticate, anche se firmate dai maggiori
progettisti internazionali da leggere come contributi culturali.
muovendo invece da Bologna in direzione opposta, andando verso il mare,
si raggiunge Faenza, altro centro fondamentale per l’industria di settore.
Qui la ceramica artistica è un fuoco
che non si spegne mai e una centrale
di continua trasformazione materiale
e culturale è il museo carlo Zauli, allestito nelle sale del laboratorio ceramico che Zauli rilevò nel 1949 da mario morelli.
nel corso dei decenni, la vecchia bottega
è arrivata a essere un epicentro in cui
si fondono scultura, alto artigianato
e linguaggi sperimentali. nel 2002 questo spazio ha subito un ulteriore cambiamento attraverso le scelte coraggiose del figlio del fondatore. il museo è così diventato uno snodo per l’arte contemporanea legata alla ceramica. Grazie a un sistema
di residenze, collaborazioni con istituzioni
– tra tutte viafarini docva a milano,
con il curatore marco tagliafierro –
a Faenza la ceramica artistica non è solo memoria. sono infatti entrati in collezione artisti importanti e che raramente
si vedono in provincia. tra di loro Garutti, marisaldi, silver, trevisani, Xhafa e Zuffi (www.museozauli.it).
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