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Industrie/3
Un’idea globale del made in italy
a meno di due anni dal passaggio
in mani americane, marazzi traccia
un bilancio positivo e guarda al futuro con nuovi investimenti proprio nel cuore del distretto ceramico modenese
testo di CHiara MaraNZaNa
orgoglio e formazione: sono le parole chiave del futuro prossimo di marazzi, quasi 80 anni di storia (è stata fondata nel 1935), presente in oltre 140 paesi nel mondo. a un anno e mezzo dall’acquisizione del gruppo da parte dell’americana mohawk industries
(il cui settore ceramiche pesava nel 2013 2,7 miliardi di dollari, in crescita
del 40 per cento anche grazie all’apporto di marazzi), abbiamo intervistato l’amministratore delegato mauro vandini per fare il punto sugli investimenti previsti in italia, con il raddoppio della capacità produttiva dello stabilimento di Fiorano – di cui si è appena conclusa la prima
fase – e altri stanziamenti per l’up-grading tecnologico delle produzioni made in italy negli altri siti produttivi.
Come procede l’integrazione
con la nuova proprietà?
il bilancio è molto positivo, si sono confermate le logiche dell’operazione: marazzi ha saputo dimostrare il proprio valore, coniugando il know-how italiano con la capacità logistica e metodologica americane. l’osmosi tra le due realtà è stata favorita da un lato dall’esperienza del nostro management maturata
negli stati uniti e, dall’altra, dalla capacità di mohawk di rispettare i talenti delle
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